L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta molle.
Da latte di pecora, prodotto nella provincia di Rieti. Si narra che il suo nome sia stato originato da Carlo Magno che l'assaggiò e l'apprezzò presso l'Abbazia di Farfa. Il latte è coagulato con caglio di agnello e di capretto miscelati.
Lazio, provincia di Rieti, comuni di Montopoli di Sabina e Poggio Mirteto.
Forma parallelepipeda a base quadrata del peso variabile fra 1,2 e 1,5 kg.
Si narra che prenda il nome da Carlo Magno, re dei Franchi e dei Longobardi e imperatore del Sacro Romano Impero, che lo assaggiò presso l'Abbazia di Farfa. Il formaggio era inconsueto per quell'epoca e talmente buono che rimase impresso nella memoria del sovrano, il quale portò con sé alcune tome per il resto del viaggio.
Pasta molle
Il latte crudo viene addizionato con caglio di agnello miscelato a quello di capretto. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di una noce e poi viene riscaldata a 38°. Dopo l’estrazione, la pasta trova posto in fascere di forma parallelepipeda e quindi stufata in diverse fasi. La salatura è in salamoia.
Almeno 20-30 giorni, durante i quali le forme vengono cosparse di fecola di patata.
La crosta è sottile, morbida e ruvida, di colore paglierino o grigio; la pasta è morbida, untuosa, di colore bianco o avorio.
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta molle.
Media.
Può essere aromatizzato con erbe e spezie.