L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di lunga stagionatura, a pasta dura.
Un formaggio semplice. Dalla tecnica di produzione alla storia, legata alla transumanza. Non per niente, viene fatto in Puglia solo nel periodo in cui le greggi oziano nelle pianure del Tavoliere, fra ottobre e maggio, in attesa del periodo estivo, quando si trasferiranno sulle montagne, spesso quelle abruzzesi.
Puglia.
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 26-30 cm, con scalzo leggermente convesso, alto 6-12 cm. Il peso varia in funzione della dimensione.
Formaggio legato a filo stretto con la pastorizia nelle Puglie, quando, attraverso i tratturi, le pecore scendevano dalle montagne, spesso abruzzesi. Non a caso, la stagionalità di questo formaggio esclude la caseificazione in estate, quando le greggi salgono verso i monti.
Pasta dura
Il latte crudo viene scaldato alla temperatura di 35° e addizionato con caglio di agnello, o di vitello, liquido. La cagliata, presamica, viene rotta con il ruotolo, bastone di legno, attrezzo tipico. La pasta viene poi pressata a mano dentro la caldaia, quindi estratta con la spannarola e posta in fuscelle di giunco, dove subisce un'altra pressatura ponendovi sopra il peso di alcuni formaggi delle lavorazioni precedenti. La salatura è a secco.
Almeno 6 mesi.
La crosta è dura, grossa, untuosa, di colore marrone. La pasta è dura, compatta, secca, di colore paglierino, con occhiatura di dimensione fine-media, irregolare.
Formaggio grasso, di lunga stagionatura, a pasta dura.
Media, medio elevata.
Si consuma in purezza o abbinato a vini rossi di media gradazione alcolica.
Durante la stagionatura le forme vengono cosparse di olio e lievi quantità di aceto. Sono concesse deroghe igienico-sanitarie per l'uso di attrezzi tipici.
salve, è possibile acquistarlo online?
grazie