L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, a breve stagionatura, a pasta molle.
Fra i pochi formaggi italiani che utilizzano storicamente un coagulante vegetale, prende il nome proprio dal fiore del carciofo che lo caratterizza. Il latte è di pecore di varie razze. Indicato per i vegetariani.
Abruzzo, provincia dell'Aquila, ma diffuso in tutta la regione.
Forma cilindrica con facce piane del diametro di 13-15 cm, lo scalzo è di 5-8 cm e il peso varia da 0,8 a 1,5 kg.
Tradizionalmente veniva utilizzato il coagulante vegetale estratto dal carciofo selvatico, una pianta spontanea che cresceva proprio nei pascoli di altura. Tutt’oggi si produce come allora.
Pasta molle
Il latte crudo, inoculato con lattinnesto o sieroinnesto per migliorare l'acidificazione, viene addizionato con zafferano e, in seguito, con coagulante vegetale estratto dal fiore del carciofo, alla temperatura di 36-37° (alcuni produttori, però, operano a 28-30°). La cagliata subisce una rottura in due tempi, intervallati da una sosta. Il primo è un taglio grossolano, il secondo è più preciso, per dimensionare la pasta a un chicco di mais. La pasta viene poi estratta manualmente e posta nelle fuscelle per la formatura. Queste sono posizionate su un tavolo inclinato, dove restano 2 giorni, dopo essere state rivoltate almeno 4 volte. La salatura è a secco su tutta la superficie del formaggio e dura 24 ore.
Almeno 30-40 giorni.
Crosta fine, liscia o rugosa, solcata dai segni del canestro, di colore bianco o nocciola. La pasta è morbida, a microstruttura fine, di colore giallo chiaro o paglierino, a seconda della stagionatura, con occhiatura fine e distribuita in modo regolare.
Formaggio grasso, a breve stagionatura, a pasta molle.
È un ottimo formaggio da tavola. Utilizzato in diverse ricette tipiche abruzzesi, viene usato anche per condire la pasta, tagliato a pezzetti e unito a burro, e per gratinare verdure come zucchine e carote.
Prodotto idoneo per i vegetariani.