L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, a pasta molle, di media stagionatura.
Negli anni Settanta è entrato a far parte della storia dei formaggi da latte di pecora. A pasta molle, può essere aromatizzato con erba cipollina, rucola, basilico e finocchio selvatico.
Lazio, provincia di Rieti.
Forma cilindrica a facce piane, con scalzo diritto o leggermente convesso, alto 6-8 cm, il peso è di 2-4 kg.
Formaggio che fa parte della tradizione locale. Compare storicamente già negli archivi degli anni Settanta. Da sempre presente nei negozi e nei mercati della zona, viene proposto anche nella ristorazione locale.
Pasta molle
Il latte pastorizzato di due munte consecutive, alla temperatura di 38°, viene inoculato con fermenti e addizionato con caglio in polvere di vitello assieme a caglio in pasta di agnello. La cagliata subisce una rottura alle dimensioni di un chicco di cece o di mais. Dopo essere stata semicotta alla temperatura massima di 43° e lasciata in sosta sotto siero per 10 minuti, la pasta viene raccolta e trasferita negli stampi. Dopo la stufatura, le forme si salano in salamoia. Infine, si cospargono di fecola di patata.
In cantina per 20-30 giorni.
La crosta è abbastanza dura, ruvida, di colore grigio; la pasta è molle, untuosa, di colore paglierino.
Formaggio grasso, a pasta molle, di media stagionatura.
Media.
È un formaggio da tavola.
Può presentarsi aromatizzato con erba cipollina, rucola, basilico e finocchio selvatico.
Mancano dati tenore grassi