L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle lattica.
Pur mantenendo il nome del più conosciuto formaggio da latte di capra, questa pasta molle, a coagulazione lattica, conserva le caratteristiche dei formaggi di una volta, quando in famiglia veniva fatto semplicemente attendendo per più di 24 ore che il latte coagulasse.
Tutta la regione Lombardia.
Forma cilindrica con facce piane irregolari di diametro 2 o 3 cm e scalzo diritto irregolare, alto 3-5 cm. Il peso varia, il minimo è 40-50 gr.
Le famiglie che possedevano una o più vacche si preoccupavano di utilizzare il latte come sostentamento e, senza utilizzare il caglio, lo lasciavano in secchi o mastelli ad acidificare. Il tempo di attesa era lungo. Anche tre giorni. Poi il latte si trasformava in una cagliata fragile che, una volta spurgata, dava il risultato sperato. Oggi vengono utilizzati metodi di acidificazione indotta e una piccolissima dose di caglio.
Pasta molle
Il latte, crudo o pastorizzato, viene inoculato con fermenti lattici e una piccolissima dose di caglio liquido di vitello. Viene lasciato acidificare per circa 24 ore a temperatura media di 20°. La cagliata, lattica, viene raccolta e posizionata su teli dove spurga fino al momento della formatura, spesso manuale. La salatura avviene in pasta durante la lavorazione.
Si consuma subito dopo la formatura.
Si presenta senza crosta, con superficie bianca o con visibile la spezzatura. La pasta è morbida, a volte friabile o gessata, spalmabile, di colore bianco. Se lasciato maturare più a lungo può presentare muffe gialle o arancioni.
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle lattica.
Bassa, medio bassa.
Si abbina a vini bianchi aromatici.
Può essere aromatizzato con spezie, oppure mantenuto in olio di oliva o avvolto in foglie di fico.