L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta semidura, filata.
Il latte crudo delle pecore sarde viene lavorato a pasta cruda e, dopo l’acidificazione, la stessa viene filata. A mano vengono composte delle forme a pera con testina, che permettono al formaggio di essere appeso. Si mangia dopo 7 giorni.
Sardegna, provincia di Nuoro, territorio di Goceano.
Forma a pera con testina, peso variabile.
La sua tecnologia si tramanda di generazione in generazione.
Pasta filata, Pasta semidura
Il latte crudo appena munto viene riscaldato alla temperatura di 34-35° e addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, viene rotta, estratta e posta in contenitori metallici dove rimane, per un tempo compreso fra 18 e 24 ore, ad acidificare. La pasta viene poi filata in acqua, alla temperatura di 80-90°, e formata a mano. La salatura è in salamoia.
Pronto al consumo dopo 7 giorni.
Formaggio senza crosta, di colore bianco o paglierino chiaro, con pasta bianca. Con la breve stagionatura può presentare crosta sottile, liscia, di colore paglierino chiaro.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta semidura, filata.
Bassa, medio bassa.
Formaggio da tavola. Si abbina a vini bianchi fruttati o rossi di bassa gradazione alcolica.
Rispetto alla tecnica casearia tradizionale, l’unica variante è l'uso del gas, per riscaldare, a fuoco diretto, il latte in caldaia.