L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a pasta semidura.
Formaggio molto utilizzato in cucina, perché è lì che esprime il meglio delle sue caratteristiche organolettiche. Due delle soluzioni gastronomiche più praticate: cotto sulla griglia o ripieno per i ravioli.
Sardegna.
Forma cilindrica a facce piane e scalzo diritto delle dimensioni e del peso variabili in funzione del caseificio di produzione.
Ha una storia sicuramente superiore a 25 anni, essendo, la sua tecnica produttiva, quella della Caciotta di pecora. È fatto prevalentemente per essere utilizzato in cucina o come abbinamento ad altri alimenti.
Pasta semidura
Il latte pastorizzato viene raffreddato alla temperatura di 35-36° e addizionato con caglio di vitello liquido. La cagliata, presamica, subisce una rottura alle dimensioni di una noce. La pasta viene estratta e poi posta nelle fuscelle, dove rimane in stufatura. La salatura è in salamoia.
Una settimana.
La crosta è assente e il formaggio si presenta di colore bianco, con pasta abbastanza morbida, anch'essa bianca. L'occhiatura è assente.
Formaggio grasso, fresco, a pasta semidura.
Bassa, medio bassa.
Si consuma cotto alla griglia, viene impiegato anche per il ripieno dei ravioli e per altre ricette sarde.