L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o a breve stagionatura, a pasta molle.
Per fare questo formaggio non sono necessarie dosi particolari di latte vaccino e ovino. Si usa il latte disponibile e senza proporzioni predefinite. Si consuma dopo un mese di stagionatura, ma anche prima, visto che le paste molli liguri sono apprezzabili anche a pochi giorni dalla salatura.
Liguria, provincia di Savona.
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 15 cm e scalzo convesso, alto 8-10 cm, peso che varia da 0,5 a 0,8 kg.
Un tempo si utilizzava solo latte di pecora, in quanto più presente nelle famiglie contadine. Ora si fa anche col latte di vacca.
Pasta molle
Il latte, alla temperatura di 32-35°, viene addizionato con caglio di vitello o di agnello. Dopo 24 ore la cagliata, presamica, viene rotta alle dimensioni di un chicco di riso. La raccolta della massa avviene con un telo di stoffa, dopodiché trova posto in fascere di legno. Le forme vengono pressate e rivoltate per favorire lo spurgo del siero in eccesso. La salatura, della durata di due giorni, è a secco. Infine, le forme vengono trattate con olio per evitare spaccature o indurimenti della crosta.
Formaggio fresco da consumare entro 30 giorni.
La crosta è sottile, morbida, di colore paglierino chiaro tendente a scurirsi con la stagionatura. La pasta è morbida, untuosa, di colore avorio o paglierino chiaro, con occhiatura assente oppure di dimensione fine rada, regolarmente distribuita.
Formaggio grasso, fresco o a breve stagionatura, a pasta molle.
Medio bassa, media.
Usata come ripieno per i Testaieu, piatto tipico, oppure per fare le Fugassette (focaccette). Si accompagna bene a erbe di campo. Si abbina a vini come la Bianchetta genovese o il Vermentino del Tigullio.
Prodotto con latte di vacca e di pecora.