L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle, lattica.
Le capre un tempo erano il sostentamento delle famiglie maremmane. Producevano un latte proteico e molto equilibrato, indicato per i bambini appena nati. Oggi un solo caseificio del territorio lavora il latte di capra, producendo formaggi a coagulazione lattica da consumare freschi, magari aromatizzati con erbe e spezie locali.
Toscana, provincia di Grosseto, territori della Parrina e del Priorato.
Le forme sono varie: a piccoli cilindri con base inferiore all'altezza, a piramidi, anche cilindrica. Scalzo molto ribassato. Il peso varia per forma e dimensione, ma normalmente le pezzature sono molto piccole.
La capra è presente in Maremma da tempo immemorabile. Era considerata la vacca dei poveri e il suo latte rappresentava un alimento essenziale per i poppanti. Ora le capre non sono più presenti in grande numero, tanto che un unico caseificio produce questo formaggio.
Pasta molle
Il latte pastorizzato viene lasciato acidificare per un periodo piuttosto lungo, fino a 24 ore. Utilizzando anche una piccola dose di caglio di vitello. La pasta viene poi estratta delicatamente dalla caldaia e formata. Il formaggio può essere aromatizzato con erbe locali o anche con altre erbe o spezie, come pepe in grani, peperoncino, erba cipollina, aglio, sesamo, menta, origano, mandorle e basilico. Oppure con carbone.
Si consuma fresco.
La crosta è assente e la superficie può presentare, evidenti, le spezie o le erbe utilizzate per aromatizzare. La pasta è morbida, friabile, fragile, di colore bianco.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle, lattica.
Medio bassa, media o medio elevata con la stagionatura.
Si consumano con vini bianchi fruttati o rossi di corpo, in funzione del tipo di armonizzazione e di stagionatura.
Questi formaggi della tradizione maremmana possono considerarsi rari a tutti gli effetti.