L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, a media o lunga stagionatura, a pasta dura.
In tutto l'arco alpino i formaggi sono sinonimo di alpeggio. Quando le vacche si alimentano con le erbe spontanee dei pascoli alti delle montagne lombarde, nasce questo formaggio di latte crudo e intero.
Zone montane della Lombardia, in particolare nelle province di Brescia, Bergamo, Sondrio, Como, Varese, Pavia e Lecco.
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 30-50 cm, scalzo diritto, alto 10-12 cm, il peso varia da 8 a 10 kg. Altri formati raggiungono anche i 18 kg di peso.
Rappresenta la tradizione alpina, quando i casari in alpeggio trasformavano il latte di vacca. Le sue caratteristiche, quindi, sono molto variabili, in funzione della zona di produzione. Viene prodotto con sistemi tramandati nei secoli.
Pasta dura
Il latte, alla temperatura di 37-38°, viene addizionato con caglio di vitello. La cagliata, presamica, viene rotta alle dimensioni di una lenticchia o di un riso e cotta alla temperatura di 48-49°. La pasta viene fatta depositare sul fondo della caldaia e, in seguito, estratta manualmente con l'utilizzo di teli. Posta nelle fascere, viene lasciata spurgare dal siero.
Almeno 40 giorni.
La crosta è dura, di colore paglierino, tendente al paglierino scuro se trattata con olio di lino. La pasta è compatta, dura, di colore paglierino, con occhiatura rada, irregolarmente distribuita e di dimensioni irregolari piccole-medie.
Formaggio grasso, a media o lunga stagionatura, a pasta dura.
Media, medio alta.
Formaggio da tavola, può essere consumato in purezza. Si abbina a vini rossi di corpo.
Le quote di molti alpeggi della Lombardia superano, anche abbondantemente, i 2000 metri.
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