L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di media o lunga stagionatura, a pasta semidura o dura.
Un tempo era il pasto povero dei contadini e dei boscaioli, oggi è uno dei piatti friulani più esclusivi, realizzato con formaggi fritti assieme a olio, burro e lardo. Si consuma sia caldo, sia freddo.
Friuli Venezia Giulia, provincia di Udine.
Si presenza a forma circolare, con diametro compreso fra 10 e 15 cm.
Il Frico non è un formaggio, ma una specialità culinaria, entrata nella lista dei formaggi P.A.T., che si prepara con il Montasio D.O.P., il Latteria o il Malga. È citato già nel XV secolo dal maestro Martino da Como nell'opera “De Arte Coquinaria”. Al tempo rappresentava il pasto povero di boscaioli e contadini che utilizzano i resti del formaggio. Oggi il Frico è uno dei piatti più esclusivi del Friuli, una vera e propria prelibatezza.
Pasta dura, Pasta semidura
Il Frico viene presentato come formaggio fritto con olio, burro e lardo in padelle del diametro di 10-15 cm. Questa è la versione “morbida”. Quella che deve stagionare dai 6 ai 12 mesi viene rosolata per diventare friabile, croccante.
Preparazione da consumare fredda o calda.
Il formaggio utilizzato è grasso, di media o lunga stagionatura, a pasta semidura o dura.
Formaggio grasso, di media o lunga stagionatura, a pasta semidura o dura.
Media o medio elevata.
Viene consumato sia come antipasto, sia come secondo piatto. Può essere condito con mele, zucca, erbe aromatiche, porro, speck diventando una frittatona.
Anticamente il Frico era consumato con la polenta fredda. A Carpacco ogni anno viene organizzata la Sagra del Frico.