L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
Se anche oggi si potesse maturare questo formaggio sotto la paglia fresca, profumata, il suo nome sarebbe azzeccato. Ma non è più così. Il nome, però, rimane. Formaggio a pasta molle dalle sensazioni aromatiche intense. Si inserisce nei prodotti tipici del Piemonte.
Piemonte, province di Cuneo e Torino.
Forma cilindrica a facce piane o leggermente convesse del diametro di 10-18 cm, con scalzo convesso, alto 2-3 cm. Il peso varia da 150 a 400 gr.
Il periodo della mietitura, quando la paglia era ancora fresca e profumata, segnava il momento giusto per fare questo formaggio. Perché doveva maturare proprio nella paglia. Come scoperto da una casaro torinese nel 1891. Oggi il processo della maturazione non è più lo stesso, ma il nome rimane.
Pasta molle
Il latte viene riscaldato alla temperatura di 37° e addizionato con caglio di vitello liquido. La cagliata, presamica, che si forma rapidamente, viene rotta con la lira alle dimensioni di una noce. Dopo l’estrazione, la pasta trova posto in fuscelle, dove rimane per un giorno. Quindi le forme vengono salate a secco o in salamoia.
Almeno 10 giorni.
La crosta è morbida, rigata, di colore bianco o paglierino chiaro con muffente bianche con la stagionatura. La pasta è morbida, adesiva, di colore bianco o avorio. Con la maturazione diventa abbastanza compatta, con cremificazione nel sottocrosta, di colore paglierino chiaro.
Formaggio grasso, fresco o di breve stagionatura, a pasta molle.
Media, medio elevata.
Si consuma a tavola abbinata a vini bianchi, se fresco, oppure rossi importanti, se più stagionato.
La salatura può avvenire direttamente nel latte.
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