L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
Con tecniche che si tramandano di generazione in generazione, questo Pecorino viene prodotto in un'ampia zona e in quantità rilevanti, a differenza di altri formaggi da latte ovino della Toscana. Da latte pastorizzato, con eventuale utilizzo di lattoinnesto per mantenere la flora batterica autoctona, è un formaggio a pasta semidura.
Toscana: provincia di Pisa, comuni di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli
Forma cilindrica a facce piane del diametro di 20 cm, con scalzo leggermente convesso o convesso. Il peso è di 2 kg.
Delle antiche tradizioni, l'uomo ha saputo conservare le tecniche di produzione di questo formaggio, ma soprattutto i metodi di allevamento delle pecore, determinanti per mantenere le caratteristiche del latte in fase di caseificazione.
Pasta semidura
Il latte pastorizzato, alla temperatura di 35°, viene inoculato con fermenti lattici o lattoinnesto e addizionato con caglio di vitello liquido. La cagliata, presamica, viene rotta alle dimensioni di un chicco di riso e mantenuta alla temperatura di coagulazione. Quindi si lascia depositare la pasta sul fondo della caldaia per essere poi estratta e posta nelle fuscelle. Le forme rimangono in stufatura per circa 48 ore. La salatura è a secco.
Almeno 60 giorni.
La crosta è abbastanza dura, di colore bianco o marrone chiaro. La pasta è morbida, compatta, di colore bianco o paglierino chiaro.
Formaggio grasso, di breve o media stagionatura, a pasta semidura.
Media.
Si consuma con frutta fresca, pere, mele, uva e con vino rosso di bassa gradazione alcolica.
Viene commercializzato nel territorio di produzione, ma anche al di fuori.