L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle.
Ai suoi tempi questo formaggio era un dono apprezzato dal Doge. Oggi si produce ancora con le antiche tecniche e si consuma immediatamente. A pasta molle, viene proposto in vaschette. Usato anche per preparare la Torta Pasqualina e per la Focaccia genovese.
Liguria, provincia di Genova.
La forma è determinata dal contenitore, così come il peso.
Nome che deriva dalla parola genovese “presû”, caglio. Poco conosciuta, ma prodotta da secoli. Durante la Repubblica di Genova era considerato l'unico omaggio gradito dal Doge. Oggi non è facile trovarla.
Pasta molle
Il latte da utilizzare si lascia in sosta per 48 ore, quindi il 50% di esso viene riscaldato alla temperatura di 40-50°, per poi essere unito all’altro 50%. La miscela viene addizionata con caglio di vitello. La cagliata viene rotta grossolanamente dopo circa 4 ore e posta in contenitori.
Dopo il raffreddamento il formaggio è pronto al consumo.
Senza crosta, pasta morbida, molto umida, di colore bianco, assente da occhiature.
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle.
Bassa.
Si utilizza per la focaccia genovese, come ripieno della torta Pasqualina o dei barbagiuai, ravioli di zucca fritti. Essendo un formaggio senza sale, leggermente acidulo, lo si può consumare con lo zucchero. Si abbina a vini bianchi amabili.
Ottima in tutti i casi e in ogni modo