L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta semidura, filata.
La pasta filata è tipica di questo formaggio che normalmente ha una stagionatura compresa fra 1 e 3 mesi. Molto gradito dal consumatore.
Sicilia.
Forma ovoidale o a pera con testina, peso di 1 kg.
Come per la maggior parte delle Provole, anche questa ha radici antiche e la sua tecnica casearia, tramandata di generazione in generazione, permette di ottenere una stagionatura da considerarsi intermedia tra la fresca Mozzarella e il longevo Caciocavallo.
Pasta filata, Pasta semidura
Il latte crudo di una o due munte viene riscaldato alla temperatura di 34-37° e addizionato con caglio di agnello, o di capretto, o misti. La cagliata subisce una rottura alle dimensioni di una lenticchia. La pasta viene lasciata depositare sul fondo della caldaia e, dopo una breve sosta, si estrae e si pone su tavoli di legno, dove rimane ad acidificare. Al termine, la pasta si fila con acqua a 80°. La formatura è a mano. La salatura in salamoia.
Almeno un mese.
La crosta è abbastanza morbida, sottile, di colore avorio o giallo o paglierino. La pasta è semidura, compatta, untuosa, di colore bianco paglierino chiaro. L'occhiatura è assente, con la presenza di fessurazioni di dimensioni e forme irregolari.
Formaggio grasso, di breve stagionatura, a pasta semidura, filata.
Bassa, medio bassa.
Formaggio da tavola. Si consuma anche come aperitivo, oppure in cucina, come ingrediente di molte ricette siciliane. Predilige vini bianchi.
La sua storia è documentata ne “I prodotti caseari del Mezzogiorno del CNR dell'anno 1992”.
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