L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle, da coagulazione lattica.
Un tempo veniva fatto con i residui delle coagulazioni, del latticello e di altri alimenti presenti nel caseificio, oggi è una coagulazione lattica che, confusa con erba cipollina, sale e pepe dà vita a un formaggio che coniuga la tradizione altoatesina con quella dolomitica bellunese. Purtroppo è un formaggio raro. Si trova in pochissimi caseifici del Comelico e di Livinallongo.
Provincia di Belluno, territorio dolomitico, in particolare a Livinallongo, Agordino e Comelico.
Forma a pera, di dimensioni variabili, del peso approssimativo di 150 gr.
Il nome deriva dal celtico “tsigros”, ovvero formaggio, ma potrebbe anche provenire dal tedesco “pieghe”, che significa capra. Vero è che questo particolare formaggio era, in passato, prodotto in Alto Adige.
Pasta molle
Il latte di vacca, ma anche misto a capra, crudo, viene lasciato inacidire in modo naturale fino a cagliata formata. Con l'uso di teli, la cagliata viene spurgata fino a gocciolamento terminato. La pasta viene poi addizionata con erba cipollina, sale e pepe, impastata e formata a mano.
Si consuma subito dopo la formatura.
Formaggio senza crosta, con pasta morbida o friabile, a volte spalmabile, di colore bianco, variegato dall'erba cipollina e dal pepe.
Formaggio grasso, fresco, a pasta molle, da coagulazione lattica.
Media, medio elevata.
Si consuma con pane casereccio o come antipasto.
In alcune produzioni vengono impiegati anche il latticello, il residuo liquido della produzione del burro, e una minima parte di caglio. Prodotto idoneo per i vegetariani.