L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio a pasta grassa, dura, di media e lunga stagionatura.
Prodotto dal nome caratteristico che però non identifica la capitale d'Italia ma la storia, in particolare quella dell'esercito dei Romani. È fatto con latte di pecora nelle regioni Lazio e Sardegna, nonché nella provincia di Grosseto, in Toscana. Il periodo di stagionatura è di 5 mesi e, in alcuni casi, nel Lazio, avviene in grotte di tufo Etrusco-Romane. Possiede una medio elevata intensità aromatica. Particolarmente riconoscibile per l’elevato sapore salato.
Lazio e Sardegna tutto il territorio. Toscana per la provincia di Grosseto.
Cilindrica con diametro di 25-35 cm, scalzo alto 25-40 cm. Il peso varia da 20 a 35 kg.
E' un formaggio che ha oltre 2000 anni di storia. Arricchiva i banchetti degli imperatori e veniva considerato un nutrimento molto importante per i legionari romani, cibati e rinvigoriti proprio con questo formaggio che, per l'abbondante contenuto di sale, aveva la caratteristica di mantenersi a lungo.
Pasta dura
Al latte crudo o termizzato viene aggiunto lo scottainnesto proveniente dalla lavorazione precedente. La coagulazione, presamica, avviene con caglio di agnello proveniente dal territorio di produzione. La cagliata viene tagliata alle dimensioni di un chicco di riso e successivamente semicotta o cotta a 45-48°. Dopo l'estrazione e la pressatura in fascere marchianti, si salano le forme, a secco o in salamoia.
Dura 5 mesi, almeno 8 per il formaggio da grattugia. Può avvenire in celle a temperatura e umidità controllate o in grotte di tufo Etrusco-Romane, in modo particolare nelle province laziali.
Ha dimensione cilindrica con facce piane e scalzo diritto. La crosta è molto sottile o inesistente, untuosa, di colore avorio o paglierino scarico Può essere cappata da una sottile pellicola nera o trasparente. La pasta è dura, compatta, friabile con la stagionatura. Di colore bianco o avorio, può avere occhiatura molto fine, fitta ed è regolarmente distribuita.
Formaggio a pasta grassa, dura, di media e lunga stagionatura.
Media o medio elevata con la stagionatura. Nota tipica di questo Pecorino è l'abbondante presenza di sale.
Si può degustare da solo o con il pane senza sale, abbinato alle verdure, ai legumi o alle insalate. Utilizzato anche come formaggio da grattugia e per arricchire i piatti della cucina romana. Eccellente come condimento per il pesto. I vini rossi consigliati per il meno stagionato sono il Velletri rosso e il Cesanese del Piglio; per quello più stagionato il Velletri rosso, il Brunello di Montalcino e il Carignano del Sulcis Rosso.
È consentito aggiungere alla marchiatura, che deve comunque imprimere la denominazione "Pecorino Romano", anche la provenienza del formaggio: Lazio, Sardegna o Grosseto.
Lavorare la pasta, tirare delle sfoglie sottili e stenderle. Dopo aver lavorato e amalgamato il ripieno,...
Per il maritozzo: impastare la farina aggiungendo il lievito già precedentemente sciolto nel burro,...
Pulire il merluzzo, lavarlo, sfilettarlo e tagliarlo a pezzetti. Lavare le zucchine e tagliarle a cubetti....