L'ambasciatore del formaggio italiano nel mondo
Formaggio grasso, a breve, media stagionatura, a pasta molle e crosta lavata.
La sua storia è strettamente legata alla Val Taleggio, da cui prende il nome, ma col tempo la sua produzione si è ampliata in un territorio molto vasto che comprende una gran parte della Lombardia, del Piemonte e la provincia di Treviso, nel Veneto. Prodotto vaccino, a crosta lavata, perché subisce un trattamento, durante la stagionatura, che prevede spugnature di acqua e sale. Intensità aromatiche e odori medio elevati.
Lombardia: province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza-Brianza, Pavia. Piemonte: tutto il territorio della provincia di Novara. Veneto: tutto il territorio della provincia di Treviso.
Forma parallelepipeda a base quadrata con facce piane di lato 18-20 cm, scalzo diritto, alto 4-7 cm. Il peso varia fra 1,7 e 2,2 kg.
Le prime citazioni su questo formaggio arrivano da Plinio, che descriveva il popolo degli Orobi e la loro bravura a trasformare il latte. Il nome, datogli dalla valle in cui nacque, la Val Taleggio, bellissimo angolo della montagna bergamasca, venne diffuso e conosciuto quando gli artigiani, agli inizi del Novecento, portarono la tecnica casearia in pianura. La produzione nasce dall'esigenza di conservare il latte. Inizialmente veniva chiamato Stracchino, derivazione del termine “stracc”, stanco, alludendo alle vacche che tornavano fiacche dall'alpeggio dopo un lungo periodo di permanenza.
Pasta molle
Il latte, crudo o pastorizzato, viene inoculato con fermenti lattici e addizionato con caglio di vitello. Una volta raggiunta la consistenza desiderata della cagliata, presamica, questa subisce una rottura in due tempi, ottenendo le dimensioni di una nocciola. La pasta viene poi estratta, posta nelle classiche fascere e messa in stufatura per conseguire il giusto grado di acidità. La salatura delle forme è a secco.
In ambienti freddi e molto umidi. La superficie esterna del formaggio viene trattata con spugnature di acqua e sale che determinano la classica crosta lavata. Formaggio pronto al consumo dopo 40 giorni.
La crosta è lavata, presenta i solchi dei graticci su cui è stata posta in stufatura. Ha morchia ed è di colore rosso aranciato con muffette grigie. La pasta è umida, molle, untuosa, a volte abbastanza friabile al centro del formaggio e cremificata nel sottocrosta, a causa della maturazione centripeta determinata dalla crosta lavata. Il colore è bianco o paglierino. L'occhiatura può non essere presente oppure è fine, rada, distribuita in modo irregolare.
Formaggio grasso, a breve, media stagionatura, a pasta molle e crosta lavata.
Media, medio-elevata, elevata.
Formaggio da tavola, lo si trova come ingrediente in molte ricette italiane e internazionali. Ottimo abbinato con la polenta. Si consiglia il consumo in purezza del Taleggio “di grotta”, per le sue spiccate note sensoriali. A fine pasto è eccellente anche con mele, pere e fichi. Vini: predilige Franciacorta Rosso, Oltrepò Pavese Pinot Nero, Merlot, Rosso Piceno.
La Val Taleggio è ricca di grotte naturali dove il microclima è perfetto per la maturazione del suo formaggio.
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Sbucciare le pere e dividerle a metà (lasciando attaccato il picciolo). Eliminare il torsolo e, con...
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Sono un amatore del formaggio TALEGGIO, vorrei sapere se è possibile averlo (acquistarlo) a mezzo corriere. Grazie